Franco Califano: 'Un grande amore e niente più…'
Il Califfo se n’è andato. Il mese scorso si è spento uno dei fari più significativi della musica italiana di tutti i tempi. Poeta, cantautore, scrittore e attore italiano, Franco Califano era un artista poliedrico con infinite sfaccettature, un eccentrico donnaiolo di borgata, con il romanticismo di un poeta d’altri tempi. Se ne va un pezzo d’arte italiana lasciandoci in eredità musica e parole di successi resi famosi non soltanto dal suo inconfondibile timbro vocale dal graffio penetrante, ma soprattutto resi noti dai grandi artisti che li hanno interpretati. Verrebbe in mente La musica è finita, un suo brano interpretato dalla Vanoni, per rendersi conto che l’ennesimo sipario della musica italiana cala giù. Restano le parole, le melodie, che raccontano di un’anima sensibile che solo un vero artista può avere. Tra i suoi grandi successi non si possono non ricordare due colonne sonore della musica leggera: Minuetto, scritta in coppia con Dario Baldan Bembo e La nevicata del '56 scritta con Carla Vistarini e interpretati da un’altra roccia della musica, la calabrese Mia Martini. Canzoni legate anche ad artisti che non ci sono più, ma che hanno lasciato dietro di sé un segno indelebile, questo è il caso di Una ragione di più, successo intramontabile scritto con Mino Reitano. Stelle del firmamento musicale italiano che anche se lontane continuano ad illuminare con le loro vibrazioni intere generazioni. Nei suoi capolavori l’amore viene celebrato in tutte le sue forme e controversie, non si può non menzionare il coinvolgente brano portato al successo da Peppino di Capri Un grande amore e niente più, che vince il Festival di Sanremo 1973. Lui ha scritto per i colossi delle musica: Edoardo Vianello e Wilma Goich, Mina e Loretta Goggi, solo per fare qualche titolo possiamo menzionare Un’estate fa o Notti d'agosto. Lui che raccontava se stesso attraverso le sue composizioni, scriveva ispirandosi alle proprie vicende personali. “Er califfo, il maestro, il poeta”, come spesso veniva definito, ha firmato e reso noti brani divenuti un’istituzione. Chi potrà mai dimenticare Tutto il resto è noia, La mia libertà, Io nun piango, Cesira, Avventura con un travestito, Pasquale l'infermiere.
Si è spenta una voce, si è spento un artista sopra le righe che non ha mai negato la sua vita personale, fatta di eccessi tra alcol,droga e carcere passando dall’apice del successo al tracollo economico. Forse sono state le esperienze negative a trasformarlo nell’artista che mostrava di essere, dietro la sua immagine dura e cruda si celava una toccante sensibilità espressa dalle sue creazioni, perché ognuno è sempre ciò che vuole essere e Franco questo lo sapeva bene, vivendo in prima linea vicende personali travagliate. Sul palco o in un’aula di tribunale si è sempre dimostrato nella sua totale trasparenza, dando l’impressione di voler essere “uno di noi”. Unico e irripetibile nel suo genere Califano è andato via, adesso restano i ricordi e come avrebbe detto lui “tutto il resto è noia….”
Blue moon per la rubrica PATHOS/Musica e...