Com'è profondo il mare...da lassù. Ciao Lucio!
Ad un anno dalla sua scomparsa, la musica e la gente che lo amava lo ricorda custodendo il patrimonio musicale che ci ha lasciato in eredità. 1 marzo 2012, a tre giorni di scarto dal suo “4 marzo”, brano che aveva regalato più volte nei suoi concerti, va via uno dei più grandi Artisti della musica italiana, Lucio Dalla. L’amore per il jazz fin da piccolo, lo portò a formare la Rheno Dixieland Band nella Bologna degli anni sessanta, seguirono gli incontri con Chet Baker, leggendario trombettista statunitense e l’incisione del suo primo 45 giri nel 1964 s oli 21 anni. Non ebbe molta fortuna agli inizi della sua carriera ma trovò la forza di rialzarsi e di lottare per il suo unico amore: la musica.
Per l’appunto con “4/3/1943” si classificò al terzo posto al Sanremo del 1971, seguirono successi come “piazza grande”, dedicata a un senzatetto realmente vissuto, “Come è profondo il mare“, in cui prende di mira la società contemporanea e il concetto stesso di "potere" e “Caruso”, un trionfo di melodia italiana che gli permetterà di oltrepassare i valichi nazionali e farsi conoscere in tutto il mondo, Ad oggi la canzone, tradotta in varie lingue, ha venduto oltre 38 milioni di copie in tutto il mondo. Se n’è andato uno dei più grandi artisti che ha rappresentato l’essenza di questo paese, raccontandola minuziosamente come solo una persona umile sa fare. il talento di un piccolo uomo che ha saputo dialogare con la musica e che ad essa ha affidato la sua esistenza. Un esempio di dedizione e coraggio a cui ogni artista dovrebbe accostarsi perché la passione e poco o niente se non si ha il coraggio e la voglia di condividerla.
Nella cinquantennale carriera del cantautore emiliano, numerose sono state le incursioni in altre attività artistiche, come la pittura, la scrittura, la televisione e soprattutto il cinema. Interprete di svariati film è stato anche autore e presentatore di programmi televisivi, nonché scrittore sia di narrativa che di testi a carattere universitario. Infatti per dieci anni ha ricoperto il ruolo di docente presso la facoltà di sociologia dell' Università di Urbino Carlo Bo. La passione del musicista emiliano per le arti figurative lo portò inoltre ad aprire una propria galleria d'arte a Bologna, in via de' Coltelli, con l'obbiettivo principale di dare largo spazio a pittori emergenti e sconosciuti o solitamente "poco istituzionali".
Oggi come allora, continuano a manifestarsi nell’arte le numerose testimonianze da chi l’ha conosciuto e ha avuto il piacere di lavorarci insieme. Oggi sopravvive il ricordo, legato alle sue canzoni e alla sua figura poco imponente ma geniale. Un 4 marzo, torna a riecheggiare con i suoi echi di profondità e stima.
Teatrante per PATHOS/Musica e Cultura