Fabio Mordà: un talento 'Made in Italy'
Oggi inauguriamo questa nuova rubrica dal titolo Butterfly MadeInItaly, il talento visto da vicino.
In molti ci chiedono perché Made In Italy ad una rubrica che si occupa di spettacolo a 360°? Ci sono tante ragioni dietro questa scelta, una fra tutte la garanzia di certificazione che da sempre accompagna i nostri prodotti, a distinguersi nel mondo per la loro genuinità e per il loro spessore qualitativo.
Abbiamo incontrato per i lettori di Butterfly Freelife Fabio Mordà uno degli interpreti più significativi di Michael Jackson, un ragazzo, umile e determinato, che ha fatto della sua passione un’arte al servizio della gente. La tenacia, i sacrifici, i pensieri che si agitano nel suo spirito, l’amore verso un mestiere difficile e poi gli affetti e le emozioni che si susseguono nella sua mente, come quando ti fermi ad una stazione, in uno dei tanti viaggi dentro la musica. Lo abbiamo incontrato durante le prove del suo spettacolo “The Ultimate Thriller”, il tour mondiale che riporterà in scena le sonorità e le immagini significative di un mito della musica internazionale. Conosciamolo meglio, scambiando quattro chiacchiere con lui.
Chi è Fabio Mordà?
Fabio Mordà è un ragazzo come tanti altri, con pregi e difetti, si fida della gente, anche troppo, quindi è l’esatto contrario dell’essere diffidente. Non crede nel male, e non crede che una persona possa fargliene; sa benissimo che non è così, ma gli piace pensarlo. Crede in Dio, nell’amore e nelle persone. Segue delle filosofie di vita tutte sue, ispirato da persone che ammira, da filosofie semplici ma importanti: come affrontare la vita in modo positivo, iniziare la giornata con un sorriso, ad altre un po’ più complesse. Ha le idee chiare su quello che vuole e che non vuole. Sicuramente gli piace la musica.
Quando la musica è entrata a far parte della tua vita?
«Da quando sono nato, la musica è sempre stata attorno a me. Io e la mia famiglia diamo molta importanza alla musica; riusciamo a trovare e provare emozioni importanti attraverso le melodie. Mio padre possiede numerosi vinili, ne ricordo uno in particolare, Uprising di Bob Marley, grande musica!»
Come mai la scelta di accostarti ad un Artista come Michael?
«Non è stata una scelta fatta di proposito o ponderata, tutto è venuto da sé, spinto dalla passione. Quando ho visto per la prima volta Michael, sono stato letteralmente folgorato. I suoi suoni erano diversi e fuori dal comune, come se venissero da un altro Pianeta e il suo modo di ballare era una sfida alle leggi della fisica ».
Quando hai deciso di indossare i suoi panni, hai un ricordo legato a quel momento?
«A dire il vero non ricordo la mia primissima esibizione, anche perché molto presto arrivò il palco. Credo sia stata intorno al 2002. Inizialmente mi esibivo davanti alla mia famiglia. Ero molto timido, tenevo il cappello basso per non guardare il pubblico però allo stesso tempo amavo quella sensazione, mi faceva sentire vivo».
Quanto è importante per te la sua musica e quanto di suo c’è in te?
«La sua musica è la colonna sonora della mia vita, è tutto per me. Non riesco a non ascoltare Michael ogni giorno. Nella musica di Michael trovi di tutto: grinta, disperazione, nostalgia, felicità, dolcezza, mistero, amore, sensualità. Mi piace perdermi e ritrovarmi nelle sue melodie e mi piace ancor di più, tecnicamente parlando, andare alla ricerca dei milioni di suoni usati all’interno del brano, i vari strumenti ed effetti usati, e tutto ciò che rende unico il pezzo. Per non parlare della sua voce, chiara e dolcissima in alcune canzoni, potente, travolgente e graffiante in altre. Incredibile.»
Come si svolge la tua giornata tipo?
«La mia giornata tipo, ha quasi sempre qualcosa a che fare con il mio lavoro. Seguo una dieta speciale, alleno il mio corpo con la danza, vado in palestra. Esercito la mia voce e imparo cose nuove grazie al training privato con il mio maestro; faccio inoltre alla settimana faccio molte simulazioni dello show. Insieme alla mia stilista personale, sono sempre alla ricerca di nuovi tessuti e nuove tecniche per la realizzazione delle migliori repliche dei costumi di scena di Michael. Per quanto riguarda il tempo libero, quello vero, sono un ragazzo molto semplice. Mi trovo a mio agio con i miei coetanei ma soprattutto con chi è più grande di me , mi piace parlare e fare lunghe passeggiate guardando i meravigliosi panorama che offre la mia terra. Mi basta veramente poco per divertirmi. Amo il cinema, e un giorno spero di lavorare anche in questo ambito».
I tuoi spettacoli sono un tributo all’Artista di tutti i tempi, ti è mai capitato di avere paura del giudizio degli altri, di non sentirti all’altezza?
«Sì, sempre. Quando salgo sul palco cerco di dare almeno l’1% di quello che dava lui. Vorrei che la gente non facesse paragoni, ma mi rendo conto che è molto difficile. Si dovrebbe guardare me e lo show da un altro punto di vista. Il paragone non esiste, scherziamo? Voglio ricordare che sono prima di tutto un fan».
Quale tra i brani che porti in scena sei particolarmente legato, e se vuoi spiegaci il perché…
«Sono legato a tante canzoni. Smooth Criminal, perché è stato il primo video di Michael che ho visto. Adoro interpretarla! I Just Can’t Stop Loving You, perché è un bellissimo inno all’amore, una frase molto semplice ma forte: “Non posso smettere di amarti!” . È dolce, grintosa e disperata e vi sono molto legato perché, ogni volta, che la canto mi vengono in mente tutte le persone che amo o ho amato, una in particolare. Adoro cantare il medley dei Jackson 5 e sono legato a canzoni come Heal the World, Billie Jean e Man in the mirror perché quando le interpreto in concerto, penso a Michael, lo sento lì vicino insieme a me, al gruppo e ai fans».
In questi ultimi anni hai avuto l’onore di calcare palchi importanti, di incontrare sguardi, di vivere emozioni intense, ti piacerebbe condividere uno tra questi momenti con noi?
«Si, certo. Amo il palcoscenico, il profumo che si respira prima di salire sul palco e la sensazione che si prova. Amo il pubblico, i fans. Credo sia uno scambio di energie, loro sono la mia batteria, più carichi sono loro, più carico sono io. E’ un opportunità grandiosa portare in giro la sua musica, bisogna sempre ricordarlo, da quelli come me, fino al piccolo ragazzino che nella sua stanza intona Man in the Mirror con la sua chitarra.
E’ estremamente importante, e così che non morirà mai. Questo è quello che voglio fare, finché le mie gambe reggeranno».
Quali sono i punti fermi della tua vita, quelli a cui volgi lo sguardo e trovi la forza per affrontare le sfide?
«La mia famiglia è Michael Jackson. Ti racconto un aneddoto. Mio padre mi segue in tutti i miei concerti.. Una sera d’estate dovevo fare un concerto molto lontano da casa, e lui stavolta non poteva venire insieme a noi. Solo dopo ho saputo che aveva preso il treno per raggiungermi e quando l’ho visto scendere era come se non lo vedessi da chissà quanto. In quel momento ho capito davvero quanto fosse importante nel mio lavoro la sola presenza di un membro della mia famiglia. Erano comunque tutti felici di averlo li con noi, ci faceva sentire a casa».
Quali pensieri, immagini, ricordi, attraversano la mente di un ragazzo della tua età?
«Sicuramente inseguire un sogno, la speranza di raggiungerlo e catturarlo.»
Viaggi spesso per lavoro e hai avuto modo di vivere in America, come ti sei trovato? come ti hanno accolto? quante volte alzando lo sguardo hai ripensato alla tua terra d’origine e in che modo?
«Ho trovato persone fantastiche, con un alto livello di talento e con una determinazione incredibile. Ho trovato amici come Robert Hyman e Larry Berfond, i produttori di “The Ultimate Thriller”, e Richie e Carl, due dei musicisti. L’America mi è piaciuta moltissimo, ed andarci è stato un sogno che si è avverato. Ogni giorno pensavo alla mia terra d’origine, ma non in modo nostalgico. Amo la mia terra e le nostre abitudini».
Progetti per il futuro? Sappiamo che stai programmando un tour mondiale...
«Passerò i prossimi 4 mesi in America in tour con “The Ultimate Thriller” collaborando con LaVelle Smith, coreografo e ballerino principale di Michael durante il Dangerous, Bad e HIStory Tour; Mic Thompson, che ha trascorso otto anni come ballerino principale per Michael, lo si vede nei video di "Dangerous" e "Ghosts" e Michael Prince, da molto tempo tecnico di registrazione personale di Michael Jackson e supervisore audio per tutti gli spettacoli dal vivo e in televisione. Dopo questo, ci sono altri progetti importanti dei quali non posso ancora rivelare nulla».
Se potessi rivedere ancora una volta il grande Michael, cosa gli diresti?
«Non ho mai visto Michael, era il mio sogno e se ne è andato via. Se l’avessi visto penso che il mio cuore si sarebbe fermato. Gli avrei detto quanto fosse importante per me, avrei voluto cantare e ballare davanti a lui e magari diventare un suo amico. Per noi fans Michael Jackson non è solo un artista, ma anche un uomo meraviglioso e un modello di vita da seguire. Era puro e innocente come un bambino, uno dei tesori più preziosi del pianeta che non hanno saputo salvaguardare. Quanto mi manca, quanto ci manca».
Grazie Fabio e buona musica SEMPRE!
«Grazie a Butterfly freelife e a te.
Dio ti benedica».
Teatrante per la rubrica Butterfly MadeInItaly