L'appuntamento al buio di The Voice of Italy

09.03.2013 16:48

 

Anche in Italia si accendono i riflettori sul talent musicale targato raidue The Voice . Giovedì 7 marzo si è aperta ufficialmente la prima fase del programma chiamata Blind Audition. Si tratta di audizioni al buio in cui i cantanti, prescelti dopo un iter di casting, si esibiscono davanti ai giudici, che  sceglieranno i partecipanti  solo in base alla loro voce. Si superano le barriere di immagine e di apparenza per ritornare alla “sostanza”: la voce.  L’anteprima del programma promette bene, sprigiona l’entusiasmo dei coach che dispensano buoni propositi per il nuovo format in cui l’immagine non conterebbe più. Un’esplosione di energia invece per l’apertura, con il quartetto di coach: Raffaella Carrà, Riccardo Cocciante, Piero Pelù e Noemi che interpreta "Viva la vida" dei Coldplay.

Entrando nel vivo del primo “appuntamento al buio”, sul palco vediamo susseguirsi  ventuno artisti diversi per età ed esperienze di vita che propongono dal vivo brani musicali di successo accompagnati dalla band di “The Voice of Italy”. Ogni coach girato rigorosamente di spalle li ascolta e solo se interessato pigerà il pulsante “I want you”  e finalmente potrà rendersi conto di chi si cela dietro le vibrazioni  di una voce umana senza volto. Se più di un coach si mostra interessato sarà il candidato a scegliere in quale squadra andare. In questa prima fase di casting si assiste and mix tra talento puro e mediocrità. Forse mediocrità da “copione”, visto che il mondo dei talent riesce a creare molte disparità tra veri talenti e finti talenti. Il tutto enfatizzato da un inedito Fabio Troiano nei panni poco consoni di presentatore, che “dietro le quinte” cerca di condividere le emozioni dei familiari dimostrandosi fin troppo coinvolto e a volte poco oggettivo.

Ripercorriamo insieme l’iter iniziale di formazione delle quattro squadre, che sul finire delle audizioni al buio dovranno contare 16 membri per squadra, capitanati  dal coach di riferimento. Abbiamo una Raffaella Carrà agguerrita, per lei talento significa avere una voce da brivido e fa subito scintille con la miccia  Piero Pelù che si fa trasportare  soprattutto dal graffio della voce. Più saggio e pacato Cocciante molto attento a premiare l’originalità e non la piattezza dell’ interpretazione. Meno selettiva e più vicina ai giovani artisti Noemi, che è tra le più richieste forse per la vicinanza generazionale di molti concorrenti e per l’esperienza da talent che la contraddistingue.

Vediamo adesso chi ce l’ha fatta e chi è dovuto tornarsene a casa con l’amaro in bocca. Tanto spazio ai giovanissimi che riescono a convincere addirittura tutti e quattro i coach: tra cui la diciannovenne Stefania Tasca   con l’aggressiva interpretazione di "Diamonds” che sceglie di far parte del team Carrà o Martina Lo Visco, 16 anni, con la sua “Halo” reinterpretata  in chiave pianistica.  Talenti giovani e promettenti quanto forse troppo acerbi per affrontare un pubblico così vasto.  The Voice ha  premiato anche il talento vissuto attraverso le esperienze di vita, come quello di Savio Vurchio di 44 anni, che dopo una vita per la musica passata a cantare in matrimoni e feste riesce a riscattarsi con "It's a Mans World" di James Brown, sfoggiando una voce dal sapore blues accattivante e coinvolgente.

Nel programma non potevano mancare le incongruenze come spesso accade in tv. Entrano nel cast del talent tre personaggi ben noti al grande pubblico. Altro che talenti sconosciuti a The Voice c’è spazio soprattutto per quelli già conosciuti. Stiamo parlando di Denise Faro (figlia d'arte di una cantante dei Milk and coffee).  Non di certo una novella alle prime armi. Lei oltre ad aver preso parte a  svariate esperienze artistiche di rilievo nazionale   è  già stata protagonista del musical "Giulietta e Romeo" di Cocciante,  ma  ironia della sorte in fase di selezione “Giulietta” non viene riconosciuta dal coach. Chi non conosce invece Michelle Perere? Beniamina di the Voice of Germany che ha già spopolato sul web e che dopo il successo tedesco vuole pure quello italiano. Non dimenticando  Daniele Vit, già conosciuto per una precedente esperienza sanremese. Tutta la tripletta dei “sono già famosi” entra nella squadra della Carrà, sarà solo un caso?

Grinta, particolarità e dolcezza hanno contraddistinto rispettivamente  l’anima rock di  Francesco Guasti, il sound inedito di Alessandra Parisi e l’eleganza di Giulia Saguatti . Insomma ognuno dei partecipanti ha lasciato il segno. Chi per l’indubbio talento, chi per la particolarità vocale, chi per l’emozionalità. C’è chi invece pur avendo passato il turno ha lasciato dietro di sé l’anonimato  rimanendo una voce come tante, magari intonata, ma senza nient’altro da dire.  Talento a parte a volte serve solo fortuna.

Intanto si vanno formando le squadre. Al primo posto Piero Pelù con ben cinque cantanti entrati nella sua squadra, seguono la Carrà e Noemi con un team di  quattro cantanti per ognuna e si finisce con Cocciante che al momento ha un team di tre cantanti.

Come da regolamento c’è chi ha dovuto sentire il peso della sconfitta. In questa prima puntata cinque gli  esclusi. Perché l’audizione al buio è interessante quanto crudele, perché se è vero che bisogna giudicare solo il talento è anche vero che se l’artista si esibisce  e nessuno dei coach pigia il pulsante in automatico si sente mortificato, per di più in diretta tv. Ancor peggio se qualcuno dei giurati, pur non avendolo scelto, gli dice: “complimenti sei bravo, ma non ti abbiamo scelto”, insomma dopo il danno subisce pure  la beffa. C’è chi è stato eliminato perché considerato troppo uguale al cantante originale del brano interpretato, anche se c’è chi pur avendo avuto  lo stesso giudizio è ancora dentro il  programma. Per altri cantanti saluti, abbracci, lacrime e consigli per il futuro  il tutto condito con un bel arrivederci e grazie.  D’altronde è la dura legge dei talent c’è chi è dentro e chi torna a casa e non sempre questo coincide con l’avere o meno un talento.

Per l’esordio un trionfo di ascolti. Secondo fonti rai per la prima puntata si è registrato il 12,3% di share e 3.376.000 di ascolto medio.  Anche se è troppo presto per parlare di fenomeno mediatico di successo. Seguiranno  infatti altre tre puntate dedicate alle  "blind audition"  poi sarà la volta delle tre puntate "Battle”, i duelli tra i membri della stessa squadra,  cui seguiranno le dirette che vedranno i più forti duettare con ospiti internazionali e italiani per raggiungere il podio e accaparrarsi un contratto con la Universal. Sarà veramente il programma che premierà la voce con la v maiuscola o saranno altre dinamiche a influenzare il verdetto finale? È ancora presto per dirlo. Le premesse ci sono, anche se siamo solo all’inizio e il colpi di scena non mancheranno.

 

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