TRITTICO...Teatro e non solo
Silvio Castiglioni.
Attore e ricercatore teatrale, laureato in filosofia all’Università Cattolica di Milano con Sisto Dalla Palma (tesi Sul teatro di marionette di Heinrich von Kleist), Silvio Castiglioni è tra i fondatori del CRT-Centro di Ricerca per il Teatro di Milano nel cui ambito matura le prime esperienze formative: Bread and Puppet di Peter Schumann e Odin Teatret di Eugenio Barba, con cui inizia il suo apprendistato teatrale.
In seguito fonda il Teatro di Ventura, gruppo di punta del cosiddetto terzo teatro con cui realizza numerosi spettacoli con regia di Ferruccio Merisi.
Lavora con Raùl Ruiz, Mauricio Paroni de Castro, Renato Gabrielli, François Khan, Katzuko Azuma. Dal 2003 al 2010 collabora con la compagnia di Sandro Lombardi e Federico Tiezzi interpretando: In fondo a destra di Raffaello Baldini; Antigone di Sofocle di B. Brecht; Gli uccelli di Aristofane (premio UBU miglior spettacolo); I giganti della montagna di Pirandello, Passaggio in India da E.M.Forster, tutti per la regia di Federico Tiezzi.
Ha scritto e interpretato Remengòn, voci dalla guerra, ispirato a un racconto di Nuto Revelli; e Filò, ispirato al poema di Andrea Zanzotto.
Recentemente, con la drammaturgia di Andrea Nanni e la regia di Giovanni Guerrieri, ha realizzato Viaggio in Armenia, da Osip Mandel’stam (‘06); Casa d’altri, dal racconto di Silvio D’Arzo (‘07); Domani ti farò bruciare, da Fëdor Dostoevskij (‘08) e Il silenzio di Dio (’09), anche in diretta radiofonica su Rai Radio 3.
Nel novembre 2010, con Emanuela Villagrossi interpreta Il vampiro o le confessioni mancate di Andrea Nanni (al CRT) e, nella primavera 2011, la Storia della Colonna infame (prodotto da CRT) entrambi con la regia di Giovanni Guerrieri. I
ntensa l’attività formativa. Ha diretto tra l’altro i progetti: "Anabasi" in collaborazione con ETI e CRT, 1994 – 98; "Zampanò", FSE al Festival di Santarcangelo, 2001 – 03; "Moscow project", presso l’American Repertory Theatre – Harvard University, USA, 2003 – 04.
Dal 1998 al 2005 è stato direttore artistico del Festival di Santarcangelo, il più importante festival per il nuovo teatro e la ricerca teatrale italiana, dopo esserne stato condirettore con Leo de Berardinis dal ‘94 al ’97.
Nel febbraio 2011 è stato chiamato alla direzione artistica del CRT – Centro di ricerca per il teatro di Milano.
E' possibile vedere Silvio Castiglioni nei giorni 16 e 17 Febbraio
Sala SpazioTeatro
Via S.Paolo 19/a, Reggio Calabria
Sabato 16 febbraio, ore 21.00
Domenica 17 febbraio, ore 18,15
TRITTICO
Trittico è costituito da 3 atti unici scritti in collaborazione con Andrea Nanni, per la prima volta cuciti insieme in una serata dai “ritmi” originali: ai primi 2 atti – della durata complessiva di 70 minuti - seguirà un breve intervallo; la fruizione del 3° atto (di 30 minuti) è facoltativa ed abbinata alla cena in contemporanea con lo spettacolo.
Programma della serata
Atto I: Casa d´altri
Atto II: Domani ti farò bruciare
intervallo
Atto III: Il Vampiro (spettacolo abbinato alla cena conviviale)
per assistere al 3° atto: prenotazioni entro giovedì 14 febbraio, costo aggiuntivo € 5,00
Ingresso € 10,00 - studenti € 5,00
Per assistere al 3° atto: + € 5,00 comprensivo di cena
info e prenotazioni al 339.3223262
PRENOTAZIONI AL 3° ATTO ENTRO GIOVEDI´ 14 FEBBRAIO
Atto I - Casa d’altri
Casa d’altri è il racconto di una sconfitta.
Un’indagine esistenziale scandita dall’attesa di una domanda continuamente differita.
Una domanda che ammutolisce chi è chiamato a rispondere.
Una suspense che il silenzio non scioglie.
Una responsabilità che nessuno è disposto ad assumersi.
Una verità da ascoltare voltati da un’altra parte.
Racconto perfetto, come lo ha definito Eugenio Montale, Casa d’altri è il capolavoro di Silvio D’Arzo, figura atipica e solitaria nel panorama letterario italiano del Novecento, morto nel ’52 a soli trentadue anni. In bilico tra cronaca e poesia, logica diurna e sprofondamento onirico, la narrazione si trasforma in radiodramma teatrale: qui le maschere vocali dietro le quali si cela l’autore – la vecchia con la sua domanda e il prete con il suo silenzio – scompaiono tra gli echi di un paesaggio purgatoriale.
La storia scorre come un “adagio” crudele, insidiata dal silenzio: dietro le maschere non ci sono che specchi.
Atto II - Domani ti farò bruciare
Invettiva da I fratelli Karamazov di Fëdor Dostoevskij
Domani ti farò bruciare è un’invettiva violenta e malinconica.
Un “presto con fuoco” in bilico tra il sublime e il burlesque.
Un finale di partita tra un demone di mezza tacca e un Cristo consegnato al silenzio.
Un interrogatorio che si rivela una confessione.
Uno specchio ustorio in cui l’aguzzino e la vittima finiscono per fondersi in un’unica figura.
Se non c’è salvezza possibile, tanto vale cedere alla tentazione di vivere.
Ma neanche questo è permesso al demone pronto a rubare le parole al Grande Inquisitore pur di strappare al suo interlocutore la possibilità di incarnarsi.
E così di salvarsi dal gelo di un vuoto siderale in cui la libertà è una lama che non si lascia afferrare.
Dietro le sue accuse risuona la stessa supplica che accomuna le creature incompiute tanto disprezzate: che qualcuno lo salvi da se stesso.
o le confessioni mancate
Destinato a un’immensa fortuna letteraria e cinematografica, il signore della notte, il non-morto che si nutre del sangue di creature giovani e belle, nato dalla fantasia popolare e tenuto in vita dalla tradizione orale, conquista la dignità letteraria nel 1819 grazie al ventunenne John William Polidori, segretario di Lord Byron e autore del racconto Il Vampiro.
Intorno alla metà di quel secolo (tra il 1855 e il 1864) il folclorista Aleksandr Afanasjev dà alle stampe una raccolta di antiche fiabe russe, una delle quali si intitola Il vampiro. A quella fiaba si ispirerà Marina Cvetaeva per il suo poema Il Prode, pubblicato nel 1924 a Praga e poi illustrato da Natal’ja Gončarova, incontrata dalla Cvetaeva nel comune esilio parigino.